Coppa Italia, Geas sfiora l’impresa: manca l’ultimo tiro contro Venezia

TORINO, 16 FEBBRAIO. Orgoglio e rimpianto: potrebbe essere questo il titolo della straordinaria semifinale di coppa Italia, nell’abbagliante e prestigiosa Inalpi Arena di Torino. Una partita-romanzo nella quale le rossonere vanno davvero vicine ad eliminare Venezia, che ha stradominato la stagione regolare del campionato. Ma l’ultimo tiro, quello del supplementare o della vittoria, è assorbito dalla difesa avversaria. Ed è difficile dire se prevalga l’orgoglio di aver lottato spalla a spalla con le più quotate avversarie oppure il rammarico per non aver portato a compimento il piccolo miracolo sportivo. Di certo il Geas ha dimostrato, come ripetutamente in campionato, di poter competere anche contro le superpotenze del nostro basket.

Eppure il primo capitolo della sfida era sembrato anche l’ultimo, considerando il raggelante 20-4: rossonere tese, paralizzate in attacco, del tutto in balia delle potenti avversarie. Le Reyer si impone con aggressività chiudendo la propria area alle penetrazioni del Geas e dominando a rimbalzo (12 nel quarto di cui 3 offensivi). A suonare la carica è fin da subito Fassina (8 punti al termine con 3/7 dal campo) alla quale si aggiungono le penetrazioni di Villa (10 pt).

Da lì, però, comincia un’altra storia e i numerosi spettatori sulle tribune del bellissimo impianto torinese si accorgono di che pasta sono fatte veramente le ragazze di Zanotti. L’Allianz Geas prende coraggio grazie a Gwathmey, che da leader (top-scorer della gara con 14 punti), guida le sue compagne offensivamente propiziando anche l’aumento del ritmo nella transizione difensiva delle rossonere, che mettono in seria difficoltà Venezia, causando tante palle perse (ben 16 per la capolista), concedendo tiri solo negli ultimi secondi delle azioni e rubando palloni fondamentali per andare in contropiede, principalmente grazie a Panzera (4 recuperi). L’intero Geas inizia a salire di giri e anche Moore si sblocca (10 punti nel quarto sui suoi 13 finali) portando le sue compagne ad un insperato -3. Il talento e i centimetri di Kuier (7 rimbalzi) permettono alle venete di andare all’intervallo lungo sul 30-25.

Alla ripresa le palle perse della Reyer, a cui la difesa Geas non concede più nulla di facile, manda in crisi le venete. È il gran momento di Conti, che si accende con una serie di eccellenti iniziative in attacco, regalando il primo vantaggio della partita a 6’ dal termine del terzo quarto. Non ci avrebbe creduto nessuno fino a pochi minuti prima. La risposta di Venezia però non tarda ad arrivare prima con Shepard in post (12 punti e 15 rimbalzi), poi con Berkani che segna 6 punti nel quarto riportando la Reyer davanti. Le orogranata riprendono controllo anche della propria area potendo contare su una Kuier in stato di grazia, che chiuderà con 4 stoppate, tutte arrivate in momenti critici della gara, anche se entrambe le squadre costruiscono buoni tiri. Ora la palla pesa e sul 47-47 si vedono tanti errori dal campo. È diventata una sfida punto a punto.

A guidare l’Allianz ci pensa però Panzera (7 punti) che cerca di rispondere a una fantastica Shepard: la statunitense è l’MVP della gara, dominante a rimbalzo in attacco catturandone ben 6, e concedendo così diverse seconde occasioni alle compagne. Bestagno segna una difficilissima tripla dell’ultimo vantaggio, ma a questo punto Villa sale in cattedra segnando in penetrazione un canestro da campionessa. A 19 secondi dal termine il Geas avrà anche la palla per vincere, a seguito di un’astuzia difensiva di Conti che la recupera e ad un fallo tecnico assegnato a coach Mazzon per proteste, ma è Cubaj a decidere il match, prima difendendo perfettamente su Panzera poi congelando la gara col 2/2 ai liberi che chiude il match sul 56-52.

La parola finale a coach Cinzia Zanotti: “Sicuramente è stato un peccato perché sul +7 avremmo potuto essere un po’ più fredde, ma questo servirà per l’esperienza. Guardo ora fiduciosa verso la fine del campionato: abbiamo dimostrato di potercela giocare ad armi pari anche con la capolista”.

Francesco Amadori

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